Ei ciao, e bentornato su Calibri, che da dicembre è il tuo posticino verde preferito (come passa il tempo!) ✨
Da qualche parte inizia un motoraduno, da qualche parte si scaldano i motori per il Salone del Libro, da qualche parte un temporale trascolora ed esplode ricordandoti di quando hai tirato tardi prima di uscire ascoltando gli scrosci da dietro i vetri, e tutto quel che era verde respirava molto, a fondo, nel fresco, e tutte le foglie si distendevano dentro la sera.
Da qualche parte qualcuno lavora, e da qualche parte qualcuno pensa: finalmente il weekend.
Da qualche parte comincia una nuova storia, si ricuce una vecchia, da qualche parte ci sono delle canzoni da cantare e delle sigarette da accendere, delle paure da tremare e pure un po’ da ridere, perché tutto è un soffio se ci pensiamo bene, ed è per questo che possiamo uscire anche così, senza cappuccio.
Io ricciola, what a mess <3
Montesalto
Maggio è un po' un incubatore di sogni? Il mese dove qualcuno si ammala sempre, qualcuno si innamora sempre, a volte della persona sbagliata.
Maggio è un po' un mese dove si soffre, dove quando vuoi il sole piove e quando vuoi il buio sembra ferragosto?
Maggio è un po' il mese in cui cominciano a sbocciare i gelsomini facendo dannare gli allergici?
Maggio è il mese in cui raccogliere un gattino denutrito, che poi diventa tuo.
È un mese in cui bestemmiare, spezzarsi e rimettersi in piedi.
È un mese in cui nascono le più belle cose, e le più dolorose.
È un mese dove cominci a pensare che quest'estate sarà diversa, e che arriverà, arriverà il caldo che scompiglia i grani nell'aria torrida di luglio, ma c'è tempo.
A maggio le ragazze scoprono le cosce, i ragazzi le moto, i bambini fanno cadere le teste sui banchi e le maestre sognano le vacanze, le palestre si svuotano e i locali si riempiono.
In città si boccheggia anche se hai il ghiaccio nel gin tonic.
In campagna una natura megalomane, rigurgitante, ipertrofica riempie gli occhi e le scarpe.
Di spighe, di spine, di semi.
A Maggio può succedere tutto? Maggio è un po' una officina delle buone intenzioni?
Dove nulla si crea, nulla si distrugge.
Tutto si trasforma.
Mood
Mi è piaciuto
Il discorso su pubblicità, comunicazione, tendenze e nicchie social (ovvero di consumatori, ma anche di linguaggi) in questa puntata di
(la scriveNeanche a dirlo, le nicchie sono le (micro) forze propulsive al centro di questa caotica trasfigurazione del web, un movimento decentralizzato che riorganizza linguaggi e indicizzazioni, sovvertendo lo status quo e reinventando le regole della socialità online. […] Il secondo fenomeno, invece, riguarda il linguaggio e ha a che fare con l’adozione di inside joke, meme e indizi clandestini all’interno delle produzioni culturali mainstream per accendere l’attenzione dei fan, spesso arrivando a fuorviare indirettamente l’audience che, sempre più affamata di easter eggs, diventa preda di allucinazioni investigative. […] È la nascita della segmentazione non solo di un target alternativo alla famiglia nucleare degli spot anni Cinquanta, ma anche di un nuovo gruppo di consumatori che riconosce la gioventù come qualcosa di più di un’età anagrafica, ovvero come un’attitudine indossabile da chiunque si riconosca in quel club.
Cosa sto leggendo
Le piccole virtù di Natalia Ginzburg (Einaudi, prima ed. 1962), undici racconti o saggi o riflessioni lunghe su temi autobiografici, sulla società, gli affetti, il rapporto con la scrittura e i rapporti umani in generale (metto copertina).
Il mio mestiere è quello di scrivere e io lo so bene e da molto tempo. Spero di non essere fraintesa: sul valore di quel che posso scrivere non so nulla. So che scrivere è il mio mestiere. Quando mi metto a scrivere, mi sento straordinariamente a mio agio.
Da “Il mio mestiere”, scritto a Torino nell'autunno del 1949, precedentemente pubblicato sulla rivista Ponte.
Cosa sto ascoltando
Le liti furibonde dei gatti in amore, altissime urla che riecheggiano tra l’erba, e soffi, e graffi, mamma mia, “le donne, i cavalier, l'arme, gli amori” proprio
A cosa sto pensando
Sto pensando a quanto è divertente ogni tanto mandare a male i sommelier col chiamare copertina un’etichetta (ma si potrebbe anche dire etichetta per copertina a un editore)
E tu?
Hai mai provato a dire a un tavolo di esperti una cosa tipo: ho adorato quel rosso fruttato con un leprotto in copertina?
Ospiti
L’invitato speciale di questa puntata è un giornalista (per Gente, Vero, Wired, Maremosso) attratto dalle storie belle e curiose. Ha lavorato per dieci anni al coordinamento culturale di Più libri più liberi (la fiera della piccola e media editoria) ed è consulente del Salone del Libro di Torino. Risponde Federico Vergari.
• Sport, cultura, fumetti e attualità: ci racconti il tuo lavoro di giornalista?
Credo di aver lavorato per tutti i media esistenti. Dal web alla radio, dalla TV alla carta stampata passando per i podcast. Ognuno ha – a modo suo – un punto di forza che mi ha affascinato e conquistato. Mi reputo un ricercatore di storie laterali. Di quelle che le inizi a raccontare e poi – quando sei giunto alla fine – ti accorgi di essere entrato dentro un’altra storia. Come la prima vittoria in carriera di Saronni al Giro d’Italia di cui si accorsero in pochi perché avvenne il giorno della morte di Moro e Impastato. Come l’incontro di boxe tra Mazzinghi e Benvenuti che avvenne in una Milano in fibrillazione per il boom economico e per il primo concerto dei Beatles, e come il vigneto Biancolella che cresce solo sull’isola di Ponza, piantato nel Settecento da alcuni coloni dei Borbone mandati sull’isola a raccogliere legna per riparare la flotta reale.
• Politicomics (Tunué, 2008), Le Sfide dei Campioni. Emozionanti imprese tra i grandi dello sport (Tunué, 2019) e Vittorie imperfette (Lab DFG, 2020) sono alcuni dei tuoi libri: qual è la cosa che ti affascina di più della letteratura disegnata? E dello sport?
Del fumetto mi affascina la versatilità del linguaggio. Sbagliando si tende a considerare il fumetto un genere, ma è – per l’appunto – un linguaggio vero e proprio, con il quale possiamo raccontare tutto. Da una storia d’amore a un’inchiesta giornalistica. Da una canzone al saggio divulgativo. Dello sport invece mi attrae da sempre la sua capacità di penetrare verticalmente dentro le vite, la cultura e la società. Raccontare lo sport in un certo modo significa raccontare la storia dal Novecento in avanti.
• Dal 2020 operi come consulente del Salone Internazionale del Libro di Torino, relativamente ai contenuti legati ai fumetti, allo sport e alle multi narrazioni. Come si sviluppano le due linee editoriali che curi, letteratura sportiva e fumetto?
Non so se è il giusto metodo di lavoro, ma all’interno del Salone cerco di costruire eventi a cui io per primo vorrei assistere. E ti confesso che questo approccio sta pagando. Per entrare nel dettaglio della tua domanda, in questo momento storico ritengo che lo sport e il fumetto siano degli strumenti aggiuntivi e con poche barriere di accesso per decodificare e capire il mondo. Nei giorni del Salone ci saranno due sale apposite: la sala del Fumetto e la sala Olimpica che ospiteranno le due linee editoriali e poi tanti altri eventi diffusi in tutta l’area del Lingotto. La cosa che mi piace da sempre del Salone è il suo saper stare al passo coi tempi e il trovare sempre spazio per tutti i modi di raccontare storie, partendo ovviamente dal libro.
• Salone del Libro, tra pochissimo: ci anticipi qualcosa di “Articolando pensieri – La lettura come strumento di crescita personale” (con Omar Di Felice e Marino Sinibaldi) e “Una psicologa tra le nuvolette...” (con Valeria Locati e Francesco Savino)?
Sono due incontri della “mia” programmazione a cui tengo molto. Il centro per il Libro ha visto in Omar Di Felice – ex ciclista professionista e ora ultra ciclista in grado di compiere imprese ai limiti dell’umana resistenza – un personaggio simbolico capace di ispirare la fantasia dei giovani studenti. Saranno quasi trecento quelli che lo verranno ad ascoltare. A me il compito di intervistarlo. Valeria Locati è invece una bravissima psicoterapeuta milanese (sul web in molti la conoscono come @unapiscologaincitta) che organizza delle sedute di libroterapia usando anche i fumetti. In questo evento ci racconterà come la nona arte possa aiutarci a leggerci dentro, capirci e anche migliorarci.
• Chi è Federico
Una persona attratta dalle storie e dalle persone e ossessionata (in senso buono!) dalla voglia di raccontarle.
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Prima dei saluti, desidero dire grazie a chi si è appena aggiunto a Calibri: piacere di conoscerti <3
Chi vincerà il derby Inter-Milan? Ma soprattutto, chi è il sognatore?
Noi ci leggiamo presto✨