Ei ciao, dov’è finita Calibri?
È proprio vero, abbiamo saltato un weekend, sabato scorso ero in rivolta contro il sistema (in realtà in campagna), c’est la vie ✨
Come stai? Come stai gestendo l’estate più calda da che abbiamo memoria?
così:Le cose che si fanno, si fanno nonostante, un pezzo alla volta, navigando a vista, pigliandosi le gioie dove ci sono e se non ci sono costruendole apposta, con gli altri.
(Da: “La newsletter tostoina di luglio ha la sabbia nelle scarpe”)
E quindi, c’è il global warming, le persone fanno follie ai concerti (stai seguendo il Campovolo gate?), le newsletter vanno in vacanza, i telefoni svengono, le batterie delle macchine implodono, Barbie spopola, giovani cani lupo crescono ed è bello portarli a spasso per i giardini di notte mentre i loro padroni fanno chiacchiere alcoliche, nel buio, accanto a una chitarra, e nel frattempo bisogna ancora lavorare, ancora resistere, ancora impazzire dietro numeri che non hanno un gran senso, richieste bislacche, scadenze immaginarie, urgenze indotte – ma indotte da chi, da COSA? Ma che ce ne importa! ✨
Montesalto
Da Montedoro a Montedargento ci voleva più o meno un paio d'ore.
Era un attraversare le messi arse e le cicale canterine, una salita scabra. Se scivolavi, calcagni sbucciati, polvere e sangue.
Montedoro e Montedargento, gli estremi di orizzonte ideale fatto di corse giù per gli strapiombi e mattonelline sbreccate, rosa sul lungo mare, bianche e nere nell'appartamento.
L'appartamento era fresco e profumava di ciambelle allo zucchero. Chi si svegliava per primo ne portava per tutti in un sacchetto di carta.
Da piccoli scavavamo delle buche nella sabbia e le coprivamo con un foglio di giornale. C'era un balcone, costumi appesi dopo il mare, rossi, gialli, con le balze.
Mamma e papà ci lavavano nell'acquaio fuori, quello del bucato. Poi nonna ci districava i capelli con un pettine a denti larghi, aspettavamo che si asciugassero mangiando olive nere un po' aspre e un po' dolci che non ho mangiato mai più.
Però, in realtà, a parte i gatti sui muri e i fichi d'india e il sole a picco e quelle olive, anche tornare a casa in moto al quasi tramonto, traversando come in volo una terra rigogliosa e grande che non era più Liguria ma qualcosa di più esteso, di più accogliente – era felicità.
Una felicità color oliva.
Mood
Mi è piaciuto
Questo reportage narrativo sulle tracce del lupo via Il Tascabile (di Bartolomeo Cafarella, libraio e scrittore):
Oggi Greta ha voluto farmi conoscere Mattia, detto Thorsten. Un esile vichingo, con barba e capelli lunghi, lisci ma ispidi, lo sguardo torvo; arriva guidando una jeep, con l’immagine di un enorme teschio sul retro. È un suo collaboratore. Anche lui sembra venire da un mondo post-apocalittico, è un miscuglio di selvaggio e tecnologico. Di antico e ultra-contemporaneo. È anche lui un ibrido. Con le sue fototrappole e un grande senso estetico dell’immagine. […] C’è una questione ancestrale con il lupo o si tratta esclusivamente di una questione politica, locale, forzatamente accompagnata da una narrazione stereotipata di questo animale che potrebbe affondare le sue radici nelle credenze e nelle tradizioni popolari antiche?
La puntata di
di questa settimana perché parla di una bolla, e Calibri è una bolla <3La puntata di
di questa settimana perché è sempre acuto, ma qui dice una cosa che fa pensare:Pensate a quanti brand di massa (bevande, cibo, auto) sono stati creati dall’advertising digitale. O quanto meno nell’era dell’advertising digitale di massa. Escludete i brand nativi digitali come Amazon, Airbnb e Facebook. Apple in realtà esisteva già, anche Adidas, Nike e la maggior parte dei brand del lusso. Barilla, Nutella, Starbucks, uguale. […] Non mi viene in mente nessuno. Il digital sembra poter creare da zero solo brand di nicchia.
Cosa sto leggendo
Info su questo libro di Marco Rossari, edito Einaudi (metto copertina):
È un'estate torrida e alcolica, dopo la fine di un grande amore. Mentre intorno a lui la città si svuota, il traduttore combatte con un romanzo esplosivo e maledetto: Sotto il vulcano di Malcolm Lowry.
E anche info su questo libro di Peppe Millanta, edito Neo Edizioni (rimetto copertina):
In una cornice narrativa fatta di dialoghi, maree, attese e speranze, le pagine si popolano dei racconti custoditi dal mare. Sono teneri, divertenti, dolorosi, parlano di occasioni perdute, di attimi di felicità scivolati tra le dita, di coincidenze misteriose che segnano i destini. E mentre le storie spuntano dalle pagine, gli unici due abitanti lavorano al loro progetto, capiscono di non essere soli, e che Dinterbild è un crocicchio di esistenze.
Cosa sto ascoltando
Voci da fuori. Le corse delle lucertole sui muretti. Il tintinnio delle stoviglie dei ristoranti con affaccio sulla strada. Sto ascoltando l’estate che cresce
A cosa sto pensando
Sto pensando che ci sono sempre da fare troppe cose: mediche, burocratiche, ludiche, importanti, accessorie ma necessarie, cose impellenti, cose noiose, cose pericolose, cose inutili ma obbligatorie, cose vitali ma non facilmente collocabili (quando si prende il sole? Quando si legge se bisogna dormire, e quando si dorme se bisogna uscire, cose così)
E tu?
Come ti districhi in questo divertentissimo caos?
Ospiti
L’ospite di oggi è una persona che pedala, racconta, viaggia, coinvolge, movimenta, e fa anche attivismo. Io l’ho conosciuta attraverso la sua newsletter che, dopo
, è stata la prima a incuriosirmi qui su Substack. Risponde Ilaria Fiorillo.• "Cose di Bici è una newsletter che parla di biciclette e altre felicità": ci racconti come è nata la tua NL?
Ciao amiche e amici di Calibri! Certamente,
nasce un po’ per caso (come tutte le cose che mi vengono meglio d’altronde), principalmente dalla necessità di avere uno spazio tutto mio, libero da algoritmi, in cui raccontare e raccontarmi, parlare di biciclette e segnalare gli eventi e le iniziative legate al mondo della bicicletta, che negli ultimi anni sta crescendo e si sta evolvendo alla velocità della luce.• Andare in bici è un'azione benefica per il corpo e anche ecologica, cosa pensi del discorso sullo spostarsi in bici, soprattutto in città? È sostenibile?
Spostarsi in bicicletta in città è certamente la scelta più intelligente che si possa fare (se ne si ha la possibilità): non inquina, è veloce, la parcheggi dove vuoi, arrivi davvero ovunque e a costo 0. Certo, se le città fossero pensate per le persone e non costruite per le auto sarebbe tutto più semplice. Torno proprio oggi da un viaggio nelle Fiandre, lì sì che hanno capito tutto, in giro ci sono solo biciclette, di tutti i tipi, adatte a ogni esigenza e abilità.
Le macchine ci sono anche lì, certo, ma non occupano ogni centimetro delle città.
• Secondo te come si potrebbero incoraggiare le persone a spostarsi sempre più in modalità eco?
Costruendo infrastrutture ciclabili, favorendo l’intermodalità e quindi rendendo il trasporto pubblico più efficiente. Servono campagne di comunicazione mirate, dobbiamo raccontare il lato “cool”, “sexy” dell’andare in bicicletta così come dell’usare i mezzi pubblici.
E ovviamente cercare di disincentivare l’utilizzo di auto private quando possibile.
• Andare in bicicletta è una vera e propria filosofia? Qual è l'identikit del ciclista ideale?
Non esiste a mio avviso l’identikit del ciclista ideale, e la parola “ciclista” mi fa pensare all’uomo di mezza età in tutina sulla bici da corsa. Io, noi, siamo persone che si spostano in bicicletta e sì, la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto, è uno stile di vita.
• Il viaggio più bello che hai fatto in bici
Quello da Casa a Casa. Dalla mia casa di Milano a quella di Foggia, dove sono nata e cresciuta. È stato il mio primo viaggio, quello della scoperta, di me stessa e del mondo visto dalla bicicletta.
• La cosa che ti piace di più fare, a parte pedalare
Viaggiare e raccontare.
• Chi è Ilaria
Quella di Milano in bicicletta ;)
Ricorda: «Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto» (Italo Calvino). Se vuoi uscire allo scoperto e proporre un contributo scrivimi, ti leggo molto volentieri✨
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Sai che le temperature potrebbero rialzarsi? Chi c’è dietro Caronte?
Se è la tua prima Calibri, ben arrivato <3
Noi ci leggiamo presto✨
Felicità per essere finito ancora dentro Calibri 😍, tra l'altro in una bella puntata che è come ghiaccio sulla pelle dentro queste giornate roventi. Grazie Teodora!