Sognare di correre in una prateria ultravioletta australiana tra ragni e tempeste, coi capelli pieni di stelle calpestando le spighe, una terra rossa come cipria che si alza, in polveroni, sbuffi, contro un cielo blu enormissimo respiroso spalancato in su – e in qualche punto nero, dove è più buio e pulsano le stelle, buchini perforati di proiettile antichissime pietre preziose incastrate una manciata di formiche spaziali.
Bene, stai correndo e ti senti vivissimo, vivissimo, con tutti i muscoli i tendini gli ossi che funzionano il sangue che gira i polpastrelli frizzanti e freschi e il cuore come una macchina veloce e libera, e la notte profuma, profuma, e tu la attraversi.
Poi ti svegli ed è Novembre, stai andando in ufficio, non c’è nessun fiore gigante carnivoro purpureo là fuori, nessuna ancestrale prateria, ma COME.
Cosa vorrà dire?
Anyway.
Ciao, sei su Calibri, eccoti un uovo*, è molto carino, fanne buon uso✨
*Questo uovo è stato disegnato daa: @ Ketnipz
Montesalto
Il dorso della montagna è un orso, coperto di steli e di erbe, amare, un po' coriacee, verdi come una giacca militare, questa schiena grande si erge tra la nebbia del mattino così che non vedi i suoi confini, né cosa c'è sotto.
Forse più che un orso boschivo è la punta di un iceberg, perché lì dove cominciano gli alberi tutto si perde in un’evanescente dissolvenza.
L'occhio non arriva. Forse il sangue?
Infatti dentro lo senti: il richiamo della terra, l'odore della legna, gli spiriti dei tuoi maestri che ti parlano attraverso le foglie secche, e tutti i tuoi passi in quella montagna che si rivela potente nella sua veste migliore, il freddo.
E girano le fatiche, le felicità, le occhiate color miele e whisky, i sonni tolti e i giacconi messi, gli incontri, gli scontri, i sospiri che questo stupido posto ti ha preso, e sei sempre qui, più sgualcito, ma ci sei.
Microconquiste.
Sogno di una notte di mezzo autunno.
Mood
Mi è piaciuto
Scoprire due nuove newsletter,
di e di a tema 1) musica e 2) scrittura e comunicazione, obviouslyQuesto articolo di Michele Boroni su Elle Decor su quanto inquina la tecnologia:
“I sistemi intelligenti amplificano tutto il fenomeno. Per esempio, l'addestramento dei modelli, necessario nell'IA generativa, è una fase specifica di questi sistemi che richiede risorse di calcolo eccezionalmente grandi e consumi di energia elettrica enormi” […] “Tutto ciò si traduce in emissioni di carbonio. A fronte della crescente pervasività dell'IA anche i manager di questo specifico settore si stanno interrogando su come, in prospettiva, sarà possibile disporre dell'energia elettrica necessaria”.
Questo articolo di Fabio Guarnaccia su Link su come sia cambiato il mondo della scrittura per la TV nel caso delle serie:
Per tenere l’equilibrio della loro folle corsa alla crescita globale hanno avuto bisogno di forniture continue di contenuto fresco. Molti titoli, molti abbonati. Questo meccanismo ha messo in moto molteplici trasformazioni che hanno finito per industrializzare la produzione oltre ogni limite conosciuto, fino a eliminare quasi del tutto quel meraviglioso spreco di creatività che erano i pilot. […] Tutto questo, unito al calo di attenzione dello spettatore contemporaneo – non si sa bene se incapace, distratto o semplicemente non disposto a concentrarsi su storie stratificate e personaggi contradditori – ha portato alla scomparsa della serialità complessa.
Cosa sto leggendo
Voli dei rapaci, meglio di un romanzo
Cosa sto ascoltando
Kings of Lion, Darkness, Richie Kotzen, rumore di frullini e macchinette per le olive, prove sbilenche e divertenti in sale prove ancora più sbilenche e divertenti
A cosa sto pensando
A: cosa ne pensiamo della mancanza di tempo, dei corsi e ricorsi, dei jeans skinny, del cambio dell’ora, delle serate buie e tenebrose in cui non vorresti mai uscire poi esci e non vorresti mai rientrare, di Trump del caro vita di Radio Freccia di quanto è vintage ascoltare la radio di quanto è bello guidare e brutto scendere dalla macchina se ti stai facendo i fatti tuoi, di come questi autunni non sono più quelli di una volta son così VELOCI, della fatica che si fa per restare fermi delle felpe di seconda mano delle case delle riviste culturali delle cose che ci raccontiamo cercando sempre meno di definirci e sempre più di adattarci, a cosa poi, a questo brillantissimo miscuglio di assurdità? Bah, si può fare✨
E tu?
E tu cosa ne pensi di tutta questa spinosa faccenda?
Spazio immaginazione
Una manciata di spunti cromatici per colorare la settimana, Novembre è…
Ricorda: «Fai ciò che puoi, con ciò che hai, lì dove ti trovi» (Theodore Roosevelt). Visto che lì dove ti trovi è qui su Calibri, manda un contributo, suvvia!✨
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Prima dei saluti, desidero dire grazie a chi si è appena aggiunto a Calibri: piacere di conoscerti <3
Noi ci leggiamo presto✨
Grazie per la menzione Teodora 🙏