Ei ciao, ben ritrovato, questa è Calibri, una newsletter molto verde, VERDISSIMA, anche se la scorsa puntata era gialla – evviva i cromatismi ✨
Siamo arrivati a questo ponte stremati? Hanno messo acqua per tutto il weekend compresa la Festa del Lavoro lunedì 1° Maggio?
Ebbene.
Perciò, se hai in programma di andare ad ascoltare musica dal vivo, portati un ombrello <3
Leggevo di una cosa molto infida e subliminale, il carico mentale. Esso è, stando a TheWom, “quella sensazione di oppressione che ci porta a percepire su di noi il peso eccessivo delle responsabilità giornaliere”. È più stancante di un lavoro fisico. Un’altra faccia del burnout. Tu ce l’hai?
Ho prove eccellenti del fatto che colpisca anche gli uomini. La realtà che ci siamo costruiti noi contemporanei talvolta ci porta a complicare terribilmente le cose.
Se non diluvia, prometti che userai questo lunedì di festa per andarti a cercare un po’ di Natura ✨
Montesalto
E perciò le persone che prima volevano viaggiare, adesso riscoprivano la radice. Le persone che non volevano impegni, compravano una casa. Le persone smaniose di sporcarsi tra la gente, di stare dove c'è traffico, casino, viavai, rumore, dove gli stimoli sono tanti da andare in sovraccarico emotivo, cortocircuito, si stabilivano nel nulla, in una terra bella, bellissima, selvatica, abbastanza ancestrale, scomoda.
Dove c'era da farsi tutto da sé.
Le persone che dicevano di essere forti, crollavano come fogli di carta. Le persone che pensavano di non farcela germogliavano ancora, e resistevano sempre.
Le persone che dicevano di essere per pochi si confondevano con tutti.
Le persone che dicevano di essere di tutti sceglievano uno solo.
La nostra idea di mondo era parziale, viscerale, esperienziale.
Parziale, perché non potevamo conoscere tutto, abbracciare tutto, comprendere tutto. Viscerale, perché amavamo senza una ragione la nostra impronta, la amavamo di pancia, d'istinto, come un animale che approva o disapprova a sensazione. Esperienziale, perché avevamo visto. Avevamo toccato, sbattuto, ci eravamo leccati le ferite. Avevamo cercato la nota, trovato, e ascoltato il suo suono.
Nelle infinite rifrazioni e combinazioni in cui la nota cantava, c'era una specie di verità.
Ed era seguendola, che appariva in trasparenza.
La nostra idea di mondo.
Mood
Mi è piaciuto
Questo articolo di Ilaria Gaspari uscito per Storie/Idee (il Post), sul perché diciamo che ci manca il tempo
Noi che ripetiamo di non avere tempo, e poi invece facciamo mille cose: cosa intendiamo, allora, con le parole “non ho tempo”? È una bugia, un autoinganno? Noi che agogniamo al tempo libero, ma poi non sappiamo che farcene. Noi che abbiamo vite sedentarie e facile accesso al cibo: così ci tocca correre su un tappeto che slitta, come i fondali alle spalle di auto guidate da attori con denti scintillanti nei vecchi film […].
Questo articolo di Davide Coppo su Rivista Studio sulla nostra dipendenza da post, reaction etc e conseguente mancanza di creatività e azione politica
Porto lo smartphone con me in bagno, per fare la doccia. Lo appoggio sul piano del lavandino, accendo l’acqua, aspetto che si scaldi, e lo riprendo in mano un attimo, solo per togliere la modalità sonno, mi dico. Mi dico anche: devo solo mandare un Whatsapp alla mia ragazza, per salutarla. Ma il pollice va automaticamente sull’icona di Telegram, dove c’è il pallino rosso dei messaggi non letti. […] Mentre facevo i conti con quel che resta della mia capacità di concentrazione, leggevo quello che mi sembrava la miglior diagnosi che avessi mai trovato: «Siamo arrivati alla fase che Bernard Stiegler ha definito “miseria simbolica”», dice Lovink, «un’era di stupidità simbolica dovuta al processo decisionale automatizzato». Tutto il tempo passato a scegliere la caption giusta per una foto delle vacanze è riassunto qui: «Questa condizione si traduce in una crescente incapacità di ritenere le osservazioni e in una perdita nella capacità di teorizzare».
Cosa sto leggendo
Estratti. Yeee! Questo è da L’isola degli alberi scomparsi (Elif Shafak, Rizzoli), metto copertina
Tanti ricordi fa, al capo estremo del mar Mediterraneo, c’era un’isola talmente azzurra e bella che i molti viaggiatori, pellegrini, crociati e mercanti che se ne innamoravano non volevano più ripartire […]. Una carta geografica è una rappresentazione bidimensionale fatta di simboli arbitrari e linee intagliate che stabiliscono chi dovrà esserci nemico e chi amico […].
Questo è La ghirlanda (Kristin Lavransdatter, Utopia Editore), rimetto copertina
Kristin è la figlia di Lavrans, fattore stimato ed estremamente religioso, cui la protagonista è molto legata. È una bambina vivace, rispettosa della religione ma nel contempo animata da una forte volontà, insolita nella Norvegia medievale per una donna.
E questo è Vestiti Musica Ragazzi (Viv Albertine, Blackie Edizioni), scoperto grazie a un’intervista all’autrice, leader delle Slits e tra le fondatrici del punk inglese degli anni ’70, per Il Libraio (metto copertina)
Essere punk oggi? Noi siamo cresciuti in tempi molto meno capitalistici e consumistici. Oggi, là fuori, ci sono ancora pittori, artisti, musicisti e attivisti che vivono con quasi niente e non aderiscono al capitalismo, ma il consumismo è diventato così pervasivo da essere molto più difficile da schivare…”.
Vestiti Musica Ragazzi non è solo il memoir di un’artista rivoluzionaria. È il racconto di un’epoca e dei suoi protagonisti, come Sid Vicious (con cui Viv ebbe una profonda amicizia), Joe Strummer e Mick Jones, che per amore le dedicò il capolavoro dei Clash «Train in Vain».
Cosa sto ascoltando
Stone Temple Pilots
A cosa sto pensando
Sto pensando che è molto difficile stare al mondo al giorno d’oggi, e però, non è affascinante surfare su queste difficoltà?
Ed anche, che il tempo è un concetto troppo complesso perché possiamo comprenderlo, scusaci, Sant’Agostino
E tu?
Capito qualcosa del tempo? Come sei messo a equilibrio?
Ospiti
Finora sono stati ospiti nei vari numeri di Calibri: Lorena Bruno di Racconta un Libraio (in: In prima linea); Gaia Tarini con Piccolo corpo (in: Vita da Rockstar); Giovanni Turi di TerraRossa Edizioni (in: Il pettine e la neve); Alessandra Minervini con “Stati di fatto”, Scuola Holden (in: Sulla frontiera); Vins Gallico con Storia delle librerie d’Italia (in: Dinamica delle sensazioni); Astri Amari, effequ (in: Siamo supereroi); Giorgia Sallusti di Bookish (in: Fresh start); Francesca Iorio e le sue tavole (in: Immaginarsi); Assunta & Martina di Rebecca Libri Cinema Musica (in: Vite difettose); Francesca Fiorletta, Feltrinelli (in: Energy Drink); Risme, la rivista letteraria che non devi spolverare (in: Sì, viaggiare); Chiara Alessi con Cosa c’entra, il Post (in: Ci vuole un fisico speciale); Liborio Conca con Rock Lit (in: Time lapse); Margherita Di Carlo, contributo esterno (in: Storie, menta e rosmarino); Andrea M. Alesci con
(in: Geografia confidenziale); Jimenez evento da Rebecca (in: Centro!).T O B E C O N T I N U E D ✨
• Ah, il libro di Astri Amari è uscito
• Yamato invece è il nuovo podcast di Giorgia Sallusti per Emons Edizioni
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Prima dei saluti, desidero ringraziare chi si è aggiunto a Calibri nell’ultima settimana: piacere di conoscerti <3
È stata una buona idea cantare e suonare gli HIM fino a tarda notte? Chi può dirlo.
Noi ci leggiamo presto✨