Ei ciao, bello rivederti!
Sei su Calibri, il tuo posticino verde preferito dove oggi c’è anche un regalo:
uau ✨
Per combattere l’insulsaggine grigina del clima degli ultimi giorni, ho riempito la newsletter di colori (vedi oltre): ci piace una pioggia perenne? Mi sembra di no. Quindi, aspettando i cieli tersi di Marzo
cerchiamo di non farci destabilizzare da questo frullatore – vedere la vita come un frullatore di giorni non va.
Hai mai fatto caso che quando sei tranquillo e pensi di essere in anticipo arrivi appena in tempo, e quando sai di essere in un ritardo mostruoso invece ce la fai? Ecco, anche la vita funziona così.
A imprevisti.
Montesalto
Posso pagare con la targhetta, fa.
Il ragazzo del tabacchino trasecola. Con...?
Alza gli occhi dalla cassa, lo riesamina.
Corporatura magra, carnagione cuoio, capelli lunghi, corvini, lucidi. Un tatuaggio sulle dita. Occhi come quelli di certi gitani. Indossa una maglietta nera con il logo della Shell. Solo che c'è scritto Smell.
E dei camperos. Di serpente.
Cos’è, scusi, la targhetta.
Questa, fa lui. Tira fuori la carta di credito.
Sirio è così. Vestito in maniera improbabile, con i camperos. Un dilatatore di giada al lobo sinistro. Una piuma nel destro.
Dicevano fosse sopravvissuto al morso di una vipera, per questo se ne era tatuata una sulle dita della mano. Ma non con la polvere di copertoni bruciati, come Hugo.
Con un inchiostro più raffinato, color turchese.
Sirio sembrava un apache.
Quando erano andati tutti al contest per le band emergenti, avevano parlato. La furgoneta lilla non esisteva ancora. Non esisteva ancora nulla di quel che sarebbe venuto dopo, le spaccature, le partenze, le fratture, le vite pettinate, crescere.
Esisteva solo il growl bestiale di Matt, Cali che lo guardava con gli occhi persi, tanti tabacchi alternati a quelle birre calde, nella plastica, che ti davano le ragazze dello stand del contest. E poi le bacchette della batteria di Sirio, ammaccate come lui.
C'era ancora tempo per immaginarsi.
Eppure, qualcosa stava tornando.
Geometrie del possibile.
Mood
Mi è piaciuto
Questo libro edito Nutrimenti, è un esordio ed è uscito ieri, tra i desiderata (metto copertina)
In una provincia resistente e strozzata tra Milano e le Alpi, con l'aeroporto di Malpensa a chiudere ogni orizzonte, Margherita si muove passo dopo passo, e tenacemente scopre che talvolta gli amici e le famiglie d'adozione possono sostituirsi a quelle di nascita, e l'infelicità da cui veniamo può tramutarsi nella felicità a cui aspiriamo.
Cosa sto leggendo
Sto leggendo, e te lo consiglio, esclusivamente estratti. Molto disimpegnato. Mi è sempre piaciuto fare l’esploratore di nuove uscite. Qui due Einaudi ad esempio:
La bella confusione, Francesco Piccolo
La storia del cinema non è poi così diversa dalla vita: apparentemente lineare, ma costellata di incontri fortuiti, appuntamenti rincorsi o mancati, decisioni prese all’ultimo minuto e imprevedibili coincidenze. Fatalità cruciali che permettono a un’opera di venire alla luce, con le precise caratteristiche che poi tutti ricorderanno. La scelta di un’attrice, la luce sul set, le vicissitudini sentimentali del regista o di un comprimario – così come i tagli nel budget o una scena cambiata all’improvviso – possono scrivere a modo loro una pagina del genio universale. Il 1963 è stato l’anno di Fellini e di Visconti. Un anno decisivo per il cinema italiano, che ha visto la nascita di Otto e mezzo e Il Gattopardo.
Album di famiglia, Ernesto Ferrero
Nelle sue vesti di editore, direttore del Salone del libro e scrittore, Ernesto Ferrero ha avuto il privilegio di conoscere molti grandi protagonisti della nostra cultura. Ha lavorato con loro, ne ha curato i libri, ha goduto della loro amicizia. E ce ne consegna ritratti brillanti e rivelatori, restituendoli alla loro verità umana. […] Ecco sfilare in un intreccio di incontri e di storie sorprendenti editori come Einaudi, Garzanti, Inge Feltrinelli, Roberto Calasso, Elvira ed Enzo Sellerio. Padri nobili come Pavese, Montale, Bobbio, Mila, Foa, Revelli e Rigoni Stern. Signore di ferro come Natalia Ginzburg, Elsa Morante, Lalla Romano, Chichita Calvino. Maghi e funamboli come Gianni Rodari, Bruno Munari, Fruttero & Lucentini, il fisico Tullio Regge, Guido Ceronetti. […] Veniamo introdotti nel backstage della loro vita professionale e privata, alla scoperta di tratti rivelatori, magari segreti o poco noti, tra arte e vita, dramma e commedia, confessione e narrazione. Sono capitoli di un avvincente romanzo della conoscenza, sullo sfondo di una stagione di intense passioni intellettuali e civili, colte nella loro vitalità creativa.
Cosa sto ascoltando
Proposte, profferte, voli pindarici, sussurri, bisbigli, voci all’orecchio, ed anche il silenzio, che talvolta è d’oro
A cosa sto pensando
Sto pensando che siamo sull’orlo di qualcosa. Sì, ma cosa? Qualcosa di pericoloso magari. Dove ho letto la frase “Secondo me, così a naso, i tempi sono maturi perché impariamo a usare un fucile”?
E tu?
Che ne pensi di tutta questa spinosa faccenda?
Ospiti
L’ospite speciale di questa puntata è una disegnatrice e illustratrice che realizza delicate e visionarie tavole in cui interseca motivi naturalistici e volti, corpi celesti e animali. Io la ho conosciuta sui social, dove è divertentissima. Risponde Francesca Iorio.
• Come è nato il tuo interesse per il disegno?
Penso sia nato con me, ho sempre disegnato. All’età di 3 anni ho “decorato” la parete della mia stanzetta con tante meline… con grandissimo piacere di mia madre. Vorrei poter dire di aver avuto una sorta di illuminazione ma per me il disegno c’è sempre stato, a volte penso sia la parte più umana che ho.
• Qual è la tecnica pittorica che ti è più affine?
Dopo un po’ di tentativi direi la tecnica mista: acquarelli con ritocco in digitale. Ne ho provate diverse ma questa mi sembra che riesca a tradurre al meglio le mie idee, ovviamente non mi precludo la strada della sperimentazione con altre tecniche. Il cambiamento è respiro per me.
• Nelle tue tavole appaiono spesso elementi floreali e faunistici mescolati a figure femminili: cosa rappresentano e come nasce l'ispirazione per una nuova opera?
Potrà sembrare strano ma dietro ai miei disegni non c’è una spiegazione. Sfoglio tanti libri di botanica e fotografia, di solito vengo colpita da qualcosa che può essere un fiore, come un ramo o anche semplicemente un animale. Nel momento in cui scelgo l’elemento, questo diventa un pensiero fisso sul quale vado a creare tutta l’illustrazione alla quale accompagno una figura femminile. Perché sempre donne? Perché non esiste nulla di più bello di un corpo femminile.
• Mostre, eventi, collaborazioni: è importante secondo te partecipare, per chi si occupa di arte figurativa?
Mi piacerebbe rispondere: no non è importante, ma per me disegnare è parlare. Certo posso parlare da sola quanto voglio, posso anche rispondermi e capirmi ma poi sento la necessità del confronto. Espongono la parte più intima di me e la offro agli altri, vedere la reazione di estranei ai miei disegni è formativo.
• Disegnatori/illustratori/artisti preferiti
Ozabu (ig @ozabu) ogni suo disegno mi fa letteralmente impazzire
0073.uv (ig @0073.uv)
alessandradraws (ig @alessandradraws)
Artisti: Monet e Lavinia Fontana.
• Chi è Francesca
Una persona che cerca di non definirsi perché le definizioni sono gabbie. Io spero solo di cavarmela.
Extra: sì, puoi collaborare, ma oggi volevo dirti un’altra cosa, e cioè che questa è la Calibri numero 10, che è un bellissimo numero, e che mancano 10 subscriber ai primi 100 iscritti di questa letterina nata esattamente 2 mesi fa: fantastico! Perciò, il regalo te lo faccio io✨
Se è la prima volta che leggi questa newsletter, o ti è stata inoltrata, o l’hai intercettata per quello che chiaramente si è rivelato un fortunatissimo errore E ADESSO vorresti riceverne altre, puoi iscriverti qui:
Smetterà di piovere? Marzo sarà il mese molto UAU che tutti stavamo aspettando? Chi può dirlo.
Noi ci leggiamo presto✨
Penso all’intro di trafitto di Nada Malanima e Massimo Zamboni:
https://youtube.com/watch?v=GcMrS6HZtFg&feature=shares
Tenete pronte tutte le armi,
chi ha le pistole, le carichi
chi ha i coltelli, li lucidi
Chi ha parole si metta davanti allo specchio a provare che cosa dire, che cosa dire per colpire.