Ciao, bello rivederti, sei su Calibri e questo è il periodo più freddo dell’anno.
Qualcuno mi ha detto, aka
, che prima di leggere tutte le vostre newsletter sarebbe stato meglio farsi un whisky. Doppio. (Io in realtà avevo previsto tè nero alla vaniglia, ma perché porsi dei limiti)Se anche tu hai bisogno di farti un doppio whisky prima di leggere questa newsletter non ti giudico, anzi lo prendo come un complimento. Salute!✨
Sembra che tra le cose più abbaglianti mai catalogate ci sia il riverbero della neve. Così nacquero i primi occhiali da sole, realizzati dagli Inuit, per proteggersi dalla luce accecante sprigionata dai ghiacci. Loro utilizzavano tavolette di legno o di osso – per esempio di tricheco – e vi intagliavano sopra una stretta fessura attraverso la quale poter guardare.
Quindi, se ora puoi concederti il lusso di ammirare la neve senza piangere, lo devi al fatto che nella Preistoria un non meglio identificato eschimese ha avuto il lampo di genio di fare una fessura su un pezzo di osso e di legarselo agli occhi.
Cool!
Potremmo andare in ufficio così.
Montesalto
Ogni ragazza dovrebbe tenere sempre con sé un pettine da borsetta. Lo aveva imparato da sua madre – era utilissimo per sbrinare il parabrezza della Ford, prima di andare a scuola. Nel vialetto di una grande città del nord, la macchina se ne stava sotto gli alberi del parco come un animale addormentato. Lei tintinnava borsellini, chiavi, bracciali, sorrideva un sorriso di rossetto e cavava il pettinino, con la solita energia. Fatto!
Qui la neve era l'America.
Così il mondo si era fermato. La gente strizzava gli occhi annichiliti dal bianco. L'odore era ghiaccio e legna. Il profilo della montagna la schiena di un cinghiale invernale.
Escono con le facce circondate dal pelo di vecchi parka.
Dentro, un maglione che sa di caffè.
Tabacco girato con le dita intirizzite.
Lui guarda lei, lei guarda lui.
La macchina non si apre.
È ghiacciata.
Fammi provare.
Alcol e accendino, fiato grosso.
Senza catene? Possiamo?
E perciò, come in un film, tutto d'improvviso è precario.
Sei nella tundra, o nella steppa, guidare diventa un'azione empirica, sembra tutto nuovo, fa molto freddo, i movimenti limitati, gli occhi abbagliati di bianco, un cielo che ci cade addosso pieno di ignoto, e lei ci ripensa.
Il pettine e la neve.
Mood
Mi è piaciuto
Questo libro di Ninamasina (edito Topipittori), perfetto tutte le volte che nevica, ne avevo parlato qui (e sì, leggo anche libri illustrati, prova è fantastico)
Questo libro edito Bompiani, che mi ero comprata aspettando un autobus, o un pullman, in un rigido mattino d’inverno (metto la copertina)
Ma il soldato Kaigiàr non esisteva più. Anche lui s’era fatto invisibile come la tigre. E come Kaigiàr aveva fiutato la tigre senza vederla, ora anche i soldati e i cacciatori lo sentivano senza più scorgerlo. Aveva preso la via aerea dei rami più bassi, come a non voler sfiorare più la terra, dove l’odore, le orme, gli scricchiolii dei rami spezzati, le pietre smosse, le erbe che si flettevano sotto il piede potevano allarmare la tigre.
Cosa sto leggendo
Pronostici, imbeccate celesti e oroscopi preferibilmente di Astri Amari, che spero di invitare presto a parlare del suo libro in uscita (ad Aprile) per effequ
Cosa sto ascoltando
Le imprecazioni fantasiose della gente che sacramenta contro il gelo (consigliato)
A cosa sto pensando
Sto pensando che la neve in genere ci piace solo quando siamo piccoli. O in vacanza. Ma non sempre è vero, per fortuna, ci sono un sacco di persone ancora in grado di sorprendersi
E tu?
Cosa guardi-leggi-ascolti-pensi e soprattutto, quali sono i tuoi trucchi per sopravvivere all’inverno?
Ospiti
La finestra di oggi è dedicata a una casa editrice indipendente impegnata a perseguire un’idea di letteratura che sondi le possibilità del linguaggio e quelle dell’invenzione, con l’intento di seminare parole fuori dai tracciati consueti, TerraRossa Edizioni. Risponde Giovanni Turi, direttore editoriale (che io ho conosciuto tramite il suo blog Vita da Editor).
• Come nasce TerraRossa?
Con un parto travagliato e un’idea chiara: pubblicare pochi titoli di qualità (al momento 5 all’anno).
• Puoi dire qualcosa sulla linea editoriale, su come TerraRossa sceglie i titoli da pubblicare?
Quel che conta per noi è innanzitutto la scrittura, lo stile: ci interessa che ciascun autore pubblicato da TerraRossa abbia una voce riconoscibile e ciascun titolo un timbro che lo contraddistingua.
• Cosa ne pensi degli eventi fieristici legati al mondo del libro, Più Libri Più Liberi, il Salone, o anche eventi meno conosciuti ma decisamente importanti per gli addetti ai lavori?
È importante esserci per incontrare i lettori dal vivo e confrontarsi con altre realtà, ma i costi sono davvero esorbitanti.
• Un titolo per te molto rappresentativo del progetto editoriale di TerraRossa.
Lo sono tutti indistintamente ed è ciò di cui sono più orgoglioso.
• Che cosa significa secondo te essere un editore indipendente oggi?
Portare avanti un’idea di letteratura in maniera coerente, con coraggio e determinazione.
• Chi è Giovanni
Un lettore appassionato e onnivoro, prima e oltre che un editore!
Ricorda: se vuoi segnalare o proporre un contributo o un progetto per Calibri scrivimi, ti leggo molto volentieri✨
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La smetteranno i telegiornali di allarmarci? Finirà questa crisi incresciosa? Vanno ancora di moda i Moon Boot?
Secondo me sono bellissimi <3
Noi ci leggiamo presto✨
Que viva Moon Boot! Non gli si finirà mai di dire grazie a Giancarlo Zanatta per averli inventati. E viva pure gli albi illustrati, che comprimono fra le pagine interi universi.