Ciao, bentornato su Calibri, che sta inspiegabilmente uscendo di mercoledì. Il bello di non aver stabilito un giorno fisso, open for a surprise!✨
Leggevo da qualche parte che questi giorni strani tra Natale e Capodanno sono qualcosa di così a sé che in altri luoghi del mondo hanno coniato delle espressioni apposta per definirli: Twixmas in UK, o Romjul in Norvegia.
Tutti e due i termini identificano questo brevissimo periodo tra due fuochi d’artificio, il Natale e l’Ultimo dell’anno, pochi giorni in cui, presi tra due eventi “sociali” in cui ci è classicamente richiesto di brillare e festeggiare, non sappiamo bene che giorno è, chi siamo, da dove veniamo, cosa vogliamo…
Il periodo dell’anno in cui qualcuno lavora, qualcuno riposa, qualcuno fa bilanci, qualcuno pensa a cosa indossare a Capodanno, tra una manciata di stelle dei pacchetti scartati, un pallido solino da quasi-aprile, quel clima di è-tutto-chiuso ma la vita continua, potresti ma non vuoi fare, la calma prima della tempesta?
E tutto sembra rallentare prima dell’exploit finale.
Che poi in realtà è un inizio.
Montesalto
La sua idea di ospitalità era più che altro legata a quanta legna mettevi a bruciare: ambiente caldo, ambiente accogliente. E dovevi avere delle bottiglie, chiaro. Birre, soprattutto, ma qualcosa di forte per dopo, anche, se le cose si fossero fatte interessanti.
Lei invece tendeva a fare le cose in modo più intermittente, liminare. Un ciocco, forse due. Un'estetica meno grandiosa, più spinosa, perché bastavano i suoi occhi, la curva della bocca un po' viola di vino. La bottiglia segreta però ce l'aveva, ma anche lì, più come una casualità, un gioco di prestigio. Arrivava il momento in cui qualcuno chiedeva, quasi con dolore, Ma c'è dell'altro da bere? – sai quando le conversazioni scivolano, passano di là, e improvvisamente senti che è quel mezzo bicchiere di ruggine a calamitarla – la conversazione, dico – e può durare minuti ore o anni, perché intanto stai fumando la centomillesima sigaretta – e se finisse il bicchiere, tutto crollerebbe con scompiglio e un gran senso di perdita. Così vicini al centro, senza averlo raggiunto.
Beh, era allora che lei diceva, Sì.
E tra le bottiglie vuote, appariva quella integra. Che nessuno aveva notato.
Giochi di prestigio.
Mood
Mi è piaciuto
Questo articolo di Flanerí, perché mi ha riportato in pari con tutto quello che è successo in editoria nell’ultimo trimestre (fa tanto scuola, trimestre)
Questo libro edito Marsilio (metto la copertina), per il motivo vedi sopra – non ancora letto, ma tra i desiderata
Con tono epico e comico, affettuoso e tagliente, con occhi distanti e nel contempo vicinissimi, Gian Arturo Ferrari ci accompagna nelle avventure umane e culturali degli uomini e delle donne che si sono occupati di scegliere come, quando e quali libri pubblicare in un paese in cui tutti scrivono e pochi leggono.
E questo libro edito e/o perché è ambientato a Sydney, e Australia fa pensare alle tavole da surf, e tutto quello che riguarda le tavole da surf è BELLO (rimetto la copertina)
Nel centro di Sydney un gruppo di giovani coinquilini si ritrova a fare i conti con la gentrificazione, le politiche divisive, le carriere in stallo, con i loro complicati privilegi in quanto australiani di seconda generazione e con l’evolversi di incontri e frequentazioni in questo commovente, divertente e raffinato romanzo d’esordio.
Cosa sto leggendo
Donne che corrono coi lupi, di Clarissa Pinkola Estès, Frassinelli, trovato sulla mia strada ad agosto, portato fino in dicembre, una, due pagine per volta. È un cult, direte. È vecchio, direte. È femminista. (È femminista?)
A differenza degli esseri umani, i lupi non giudicano sorprendenti o punitivi gli alti e bassi della vita, l’energia, il potere, il cibo, l’occasione. Le cime e le valli semplicemente sono, e i lupi le percorrono con tutta l’efficienza e la fluidità possibili. La natura istintuale ha la miracolosa capacità di vivere appieno i doni positivi e le conseguenze negative, conservando sempre la relazione con sé e con gli altri.
Era un libro da salvare tra tanti tomi, volumi, fascicoli e libelli che se non avessero trovato un lettore sarebbero finiti al macero. È difficile entrare in questo libro perché all'inizio fa cadere le braccia, ma una volta dentro è terapeutico.
Cosa sto ascoltando
Il brusio di fondo, Radio Freccia, i vocali molto lunghi a cui rispondere
ok
certo
bellissimo
davvero?
e quindi?
a presto, ci aggiorniamo
Buone Feste!
organizza un rendez-vous
ormai, nel 2023
A cosa sto pensando
Sto pensando che l’inverno è molto scomodo ma molto bello. Pensieri piccoli per piccole lettere.
E tu?
Cosa stai leggendo-ascoltando-pensando, dire fare baciare lettera testamento, è quasi l’Anno Nuovo✨
Ospiti
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Sai accendere un fuoco? È ora di vestirsi pesanti, con quella vecchia felpa color ragione e sentimento, per esempio. Fa niente se non è tua. A presto!
Noi ci leggiamo nel 2023✨