Ciao, siamo ON AIR. Questa è Calibri, è quasi finito Febbraio.
Ueila!✨
“Fermate l’orologio”, come direbbe Charlie Brown. Oppure no: allacciamo il casco e lanciamoci dentro la primavera, lei tanto lo sa che siamo qui sul bordo, lo sa, ci stava aspettando nascosta tra i suoi bocciolini e petalini che non ingannano nessuno, e quindi succedono le cose.
Allora, nel POLL della scorsa puntata hanno vinto i “Le attraverso” (sei tra loro? Grazie per aver votato!). Tra l’altro, un fiorire di sondaggi anche nelle altre letterine, è bello fare tendenza <3
C’è stato San Vale, perciò ti riporto queste due frasi a tema amoroso completamente antitetiche e prese dallo stesso libro, cosa saremmo senza contraddizioni, una noia infinita forse.
Non ero disposta ad ascoltarlo né a leggerlo anche se avesse scritto una storia della filosofia in grado di contestare tutte le precedenti.
Arrivò il treno e mi chiese: «Ci sediamo qui?» «Sì» dissi io, per me era uguale sedermi per terra o sul tetto del treno.
Poi ancora, il prototipo della Moka festeggia il suo 90° anniversario (lo vedi in foto sopra), e questa è decisamente la notizia più importante.
D’accordo, cosa saremmo senza amore?
Ma prova a pensare senza caffè.
Montesalto
Allora, ci siamo. Siamo arrivati a quel punto dove la stagione gira la coda, e tornano fuori i presagi. Per terra puoi trovare coriandoli, vecchi accendini, una piuma di ghiandaia.
Tutte le buche della strada sembrano diventate canyon: come è successo, non lo sai.
Nomi, cose, città.
Appena fuori dal centro, piccoli animali selvatici annusano la nuova stagione. In realtà il freddo non è per niente finito, sta solo cedendo terreno.
Un respiro ampio di cieli lilla. Una diversa vibrazione della luce.
La sensazione di un disgelo collettivo, ah, ecco dov'eri, sotto strati di inverno, compresso tra le maglie del buio, impegnato a sfangarla. E adesso che il buio retrocede, ti ritrovi con un ventaglio di ore.
Ore accecanti. Molto più nitide di quanto ricordassi.
Feriscono gli occhi.
La montagna trema per la paura, per il desiderio, per il senso di sfida, per il senso di struggimento, di possibilità. Trema per la pioggia che non viene e per le ombre aguzze dei balconi dentro al sole delle tre. Per i germogli nuovi che bucano la corteccia e per le ubriacature future, e per lo spostamento dell'eclittica, per lo sbilanciamento del suolo, per l'onda d'urto che dovremo sostenere cercando di restare in sella, come i surfisti, o come i motociclisti, che hanno già ripreso a piegare anche se l'asfalto è sporco.
Tutti questi tremori si mescolano e ti dicono, Ci sei dentro.
Fino al collo, baby.
Mood
Mi è piaciuto
L'ultimo lavoro di
, "collega di newsletter"Mini rece personale di Heartland
Le mie prefe:
Meno di pochissimo per il giro di chitarra e l'intro (grandi chitarre americane)
La versione migliore di me, che è Boss puro
Elegia, mi ricorda un carillon con gli aeroplanini che avevo da piccola
Belle anche Tutto questo blu che infatti apre, e Io che vado a fondo (musicalmente, perché il testo invece è lacrimoso)
Cosa sto leggendo
Un giorno qualunque di Hebe Uhart, edito La Nuova Frontiera. Sono racconti brevi molto calzanti, scritti in maniera diretta, con acutezza, da una mano in grado di trasformarsi di storia in storia senza mai perdere identità (metto copertina)
Un linguaggio diretto e tagliente venato da un equilibrato senso dell’umorismo sono gli ingredienti di questa grandissima autrice, maestra della narrativa breve, che riesce nell’impresa più difficile: rendere straordinario l’ordinario.
Cosa sto ascoltando
Skrillex che se ne è appena uscito con un nuovo album
A cosa sto pensando
Al casual drinking della newsletter
, due spunti: a) ormai c'è una definizione inglese per tutto, b) forse il problema è che cerchiamo nomi cool per ridefinire ciò che ci sembra troppo sempliceE tu?
Cosa stai leggendo-ascoltando-pensando?
Ospiti
La protagonista della puntata di oggi è una super energica e preparatissima libraia che con ironia e competenza vivacizza il caleidoscopio dei social settore editoria. La sua libreria si chiama Bookish, si trova a Roma ed è bellissima. Risponde Giorgia Sallusti.
• Quando hai capito che avresti aperto una libreria tutta tua?
Ho capito che avrei aperto una libreria tutta mia molto tardi, quando ormai ero in ballo con il contratto d’affitto del negozio. Ho capito in quel momento che il codice Ateco che mi aveva assegnato la camera di commercio significava qualcosa, e nello specifico che avrei potuto vendere libri. Mi ricordo la fatica di quei giorni, i primi ordini, i libri sugli scaffali, le incertezze. I dubbi mi restano, ma tutto sommato penso che sia stata la scelta più giusta, e che sono diventata una buona libraia.
• Qual è la cosa più difficile e quella più affascinante dell'essere libraia indipendente?
È difficile la fatica quotidiana di attirare lettori in libreria, di comunicare che Bookish esiste e occupa uno spazio specifico. È un lavoro in cui si riflette la clamorosa disattenzione tutta italiana (e molto istituzionale) verso la cultura e i libri. L’aspetto più affascinante è l’indipendenza della scelta, la selezione autonoma dei libri sugli scaffali che è una mia sola e totale responsabilità. Mi rende molto orgogliosa e è la parte migliore del lavoro.
• Come scegli la selezione da offrire ai tuoi lettori?
Scelgo in base alle mie competenze, e alla mia prospettiva di come dovrebbe essere una libreria. Credo che la mia debba essere una bussola per cercare direzioni altre, che spingano i lettori in territori sconosciuti. Ecco perché faccio attenzione a scegliere letterature da tutto il mondo, e specialmente lontane da un attico vista Manhattan. Continuo a studiare sempre, e pesco la mia selezione in particolare tra le letterature del Medio e dell’Estremo Oriente (anche se ogni tanto guardo anche al cosiddetto Occidente), e scelgo i libri migliori che trovo, le traduzioni più attente, le voci nuove.
• Quanto è importante secondo te per un luogo come una libreria la militanza, il costruirsi un'identità, un carattere, o entrare nel vivo del tessuto sociale del proprio quartiere/città?
Credo che sia importante per me perché è il modo in cui vivo e lavoro, non sono in grado di separare i due aspetti. Scelgo libri che parlino dei femminismi perché non soltanto voglio venderli, ma perché li leggo, ne assorbo le istanze, li faccio miei. E allo stesso modo quando scelgo di tenere le voci di scrittrici e scrittori di Paesi e culture che spesso non sono rappresentati. La presenza di una libreria sul territorio è una delle maglie di una rete che si può costruire e che qui da me per fortuna e per impegno di tutti funziona. La libreria mi consente fare una sorta di resistenza culturale, in dialogo costante con altre librerie, con le associazioni, con le persone che attraversano il quartiere tutti i giorni.
• Letture/generi preferiti e se questo influisce sul tuo lavoro
Sono una lettrice bulimica e discontinua, leggo molto e più libri insieme. Mi lascio tentare da alcuni temi, che poi mi portano verso altri libri e quindi mi immergo in un viaggio verticale senza fine, dal quale riemergo per rituffarmi nel viaggio successivo. Il mio scrittore preferito è Mathias Enard, che ha l’incredibile pregio di raccontare storie e aprire mondi, perciò parto da un suo libro e non so mai dove finisco, sette libri dopo. Non ho un genere preferito, ho parti di mondo: per ora Nord Africa e Giappone, e poi chissà. Tutte le mie letture influiscono sul lavoro, la libreria è strutturata in senso geografico proprio per questa idea di viaggio: se nelle mie incursioni letterarie scovo libri interessanti, questi poi sicuramente compaiono anche in libreria.
• Chi è Giorgia
Sono una libraia, una traduttrice, sono femminista, yamatologa, e tifo Roma. Studio arabo ma non faccio i compiti. Scrivo di libri in giro e lascio tracce, sul manifesto e su Altri animali soprattutto.
Message in a bottle: qui di solito ti ricordo che puoi proporre contributi per Calibri, stavolta invece ti chiedo, Conosci dei fotografi/delle fotografe? Che facciano foto BELLISSIME di quelle che ti fanno piangere, ti vengono i crampi ripensi alla tua infanzia perduta e fai l’ennesimo screenshot anche se poi lo perderai come tutto il resto ma intanto l’hai fatto? Se sì, li invitiamo? Dai dai✨
Se questa email ti è arrivata per errore distruggila subito, è estremamente confidenziale (NON è VERO). Se vuoi riceverne altre puoi iscriverti qui:
Prima dei saluti, desidero ringraziare chi si è aggiunto a Calibri nell’ultima settimana: piacere di conoscerti!
Noi ci leggiamo presto✨